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8 marzo 2024

Comunicato Stampa-Convegno su San Giorgio in Vado

San Giorgio in Vado a Cividale del Friuli: storia e patrimonio artistico


Convegno internazionale di studio


Cividale del Friuli, 9-10 marzo 2024


 


San Giorgio in Vado, un importante e antico monastero, poi convento, ubicato alle porte di Cividale del Friuli, sarà il protagonista di un convegno internazionale di studio dedicato alla storia del luogo e al patrimonio artistico che ancora conserva ma che approfondirà anche il ruolo che i francescani ebbero in Friuli e nella Slavia. Si terrà nel complesso di San Francesco (piazza San Francesco, 22 – Cividale del Friuli) sabato 9 e domenica 10 marzo e vedrà la partecipazione di studiosi da Italia, Austria, Croazia, Slovenia e Spagna.  Organizzato dal Centro internazionale di studi monastici in collaborazione con il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell’Università di Udine e con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura e della Fondazione Friuli, San Giorgio in Vado a Cividale del Friuli: storia e patrimonio artistico si inaugurerà sabato alle ore 15. Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione al convegno dei curatori Maurizio d’Arcano Grattoni e Francesco Fratta de Tomas (docenti presso l’Università di Udine) e Lorenzo Favia (presidente del Centro internazionale di studi monastici), seguiranno le relazioni di Rainer Weissengruber (Kollegium Aloisianum, Linz/A), Le regole monastiche dell´età tardo-antica e del primo Medioevo: contenuti e linguaggi;  Andrea Tilatti (Università di Udine e Deputazione di Storia Patria del Friuli), Presenze religiose femminili nel Cividalese nel tardo Medioevo; Federico Vicario (Università di Udine e Società Filologica Friulana), Fondi cividalesi e friulano delle origini; Mirjam Brecelj (Biblioteca Frančiškanski Samostan, Nova Gorica/SLO), La Biblioteca Stanislav Škrabec del Convento della Kostanjevica; Jasenka Gudelj (Università Ca’ Foscari), La chiesa di San Francesco a Cherso. Sempre nello spirito di Francesco, la giornata di sabato si concluderà con un particolare concerto (alle ore 19.30, nella suggestiva Sala degli archi nel medesimo complesso di San Francesco; ingresso libero) con Elena Modena e Ilario Gregoletto (InUnum Ensemble), con musiche dal XII al XV secolo e su strumenti antichi. Da segnalare che nell’ambito del concerto verrà eseguito il Tota pulchra es Maria, un brano del repertorio gregoriano presente in una pergamena recentemente trovata nella sacrestia di San Giorgio. I lavori riprenderanno domenica 10 marzo alle ore 9,30 con la relazione di Pierpaolo Zanchetta (Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Servizio biodiversità), Intorno a San Giorgio in Vado: prati stabili tra ecologia contemporanea e storia; seguiranno Lorenzo Favia (Centro Internazionale di studi monastici), I giardini storici di San Giorgio in Vado; Angela Borzacconi (Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli) Il complesso di San Giorgio in Vado: la voce dell’archeologia. Ricerche e prospettive; Stefano Tracanelli (restauratore), Gli affreschi di San Giorgio in Vado. Nel pomeriggio il convegno riprenderà alle ore 15 con la relazione di Sandro Piussi (Archivi e Biblioteche diocesane di Udine), Thomas Becket, culto e iconografia nelle stagioni della Chiesa aquileiese, Marco Vignola (storico medievista), La rappresentazione delle armi negli affreschi di San Giorgio in Vado; Erica Martin (storica del tessile), I parati ecclesiastici di San Giorgio in Vado; Voravit Roonthiva (Universitat Rovira i Virgili (Tarragona/E), The prismatic typology of Medieval choir stall: the unpublished example of San Giorgio in Vado.


Il convegno avrà la sua ideale continuazione in autunno con una mostra dedicata al patrimonio artistico di San Giorgio in Vado, che sarà allestita nella chiesa a conclusione di un importante lavoro di restauro all’abside con fondi PNRR. Per la maggior parte si tratterà di opere d’arte mai finora studiate ed esposte al pubblico. Infatti, oltre ai pregevoli affreschi, ben noti e conosciuti, il complesso conserva ancora parati, suppellettili liturgiche e gli stalli lignei, fra i più antichi d’Italia e che per l’occasione verranno ricomposti e virtualmente ricollocati nella posizione che occupavano nel Medioevo.